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Intervista ai vincitori di Sotto18 OFF

8 Dicembre 2015 by in category Interviste dal DAMS tagged as , , , with 0 and 0
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Nella serata di lunedì 7 Dicembre si è tenuta, nella sala 3 del cinema Massimo, la premiazione del concorso Sotto18 OFF, spazio dedicato ai cortometraggi realizzati da ragazzi under 18 anni.

Il premio del pubblico è andato a Ci penserà qualcun altro di Jacopo Barbero da Savigliano; il secondo premio è stato invece assegnato a Fatimah Binta Bah per Bandhobi – rappresentata, in sede di premiazione, da Alessandro e Luca, coordinatori del gruppo di ragazzi che hanno realizzato il lavoro – mentre il primo se l’è aggiudicato Sebastian Bonolis per Solo, invisibile. Abbiamo intervistato i giovani autori.

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Qual è la genesi del film?

Jacopo: Il nostro lavoro è nato dalla mancanza di idee, è un meta-film sulla carenza del pensiero.

Alessandro e Luca: La storia è tratta dall’esperienza reale di una persona che non era capace di andare in bicicletta.

Sebastian: L’idea risale a circa un anno e mezzo fa, mentre si stavano girando scene per un altro film al Gianicolo. Ho immaginato della gente che giocava in quello spazio. Pur essendo una trama semplice, abbiamo puntato a una chiava simbolica.

 

Quali sono i registi che più vi hanno influenzato?

J.: Abbiamo tratto ispirazione da Kubrick, Malick, Nolan, i fratelli Coen e Tarantino, che sono i nostri registi preferiti. Ispirati non tanto per le loro precise tecniche o per gli stereotipi da loro creati, quanto per laura che si respira nei loro film.

A. e L.: Per noi, il valore fondamentale non era quello di creare un lavoro basato su altri registi, quanto sul soggetto realizzante. Chiunque dovrebbe avere la possibilità di cimentarsi in un’esperienza come questa, per potersi esprimere al meglio. Tutti hanno bisogno, in una maniera o nell’altra, di esprimersi. Quindi, è questo che abbiamo cercato di fare con il nostro centro di aggregazione a Brescia. Ciò che ci interessa non è il citazionismo, quanto le idee dei singoli.

S.: Non ho un regista preferito. Oggi potrei sicuramente nominare Martin Scorsese e il film Taxi Driver, sia per l’abilità registica che per la capacità di spiegare ontologicamente ogni singolo movimento di macchina, ma anche per aver creato un personaggio unico e indimenticabile.

 

Con che cosa avete girato il film?

J.: Abbiamo utilizzato una Canon EOS 700d.

A. e L.: Ho una Canon EOS 70d, sulla quale ho messo lenti fisse da 50 mm, senza mai usufruire delle luci artificiali. Il cielo nuvoloso e i suoi effetti naturali ci hanno soddisfatto, poi abbiamo relaizzato il film con Final Cut, anche se devo ammettere che Adobe Premiere After Effects non è affatto male!

 

 

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