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Anastasia Ermakova: grazie ai miei nonni. Il mio è un sogno di famiglia

29 Novembre 2015 by in category Interviste dal DAMS with 0 and 0
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Intervista a Anastasjia ErmakovaParla con noi, dopo la proiezione del film Cloro per Sottodiciotto Film Festival, la pluricampionessa Olimpica di nuoto sincronizzato Anastasia Ermakova.

Anastasia, lei ha avuto una carriera colma di soddisfazioni e ori  molto importanti. Quale è stata l’origine di questo grande percorso?

Diciamo che  ho iniziato a praticare questo sport all’età di 5 anni, ma la cosa fondamentale è che è stato per mia pura passione, non come spesso capita a quell’età, su suggerimento o obbligo da parte dei genitori.

Quindi questa passione per il nuoto sincronizzato è sempre rimasta tale per tutta la sua carriera?

Sì, in particolare le gare vissute a 15 anni hanno dato il via alla vera e propria passione che mi ha condotto alle Olimpiadi, premettendo, ovviamente, che questo sport ha comportato molti sacrifici. Non solo da parte mia ma anche della mia famiglia.

Per esempio?

La scelta di restare a Mosca con i  miei nonni, invece di seguire mia madre, costretta a trasferirsi per motivi di salute. E’ stata una scelta difficile, ma la passione per questo sport era troppo grande. Essendo nata in una famiglia  semplice, ricordo chiaramente tutto l’impegno messo dai miei nonni per non farmi mancare nulla, così come la pazienza di mia nonna, che mi ha sempre seguita. Mio nonno faceva tre lavori per avere un guadagno stabile. Si andava avanti tutti insieme nel nostro quotidiano, anche quando esigevo silenzio e concentrazione prima della gara, o la sera tardi quando finivo di studiare.

Quindi il sostegno famigliare è stato fondamentale. Pensa che oggi ci siano  famiglie pronte a sostenere con costanza una situazione così impegnativa?

Penso di no. Per quello che noto, queste nuove generazioni sono abbastanza lascive. E’ un meccanismo dovuto sia alle numerose distrazioni odierne, sia alla scarsa sollecitazione da parte dei genitori. Non è così frequente sentirsi dire di continuare uno sport, di tenere duro sempre. E questo è fondamentale per arrivare ad un alto livello.

Lei ha scritto un libro intitolato Danzando nell’acqua, di cosa tratta?

Diviso in quattro sezioni, parla della mia vita, delle basi del nuoto e della visione delle gare sia da parte di un’ atleta, sia da parte di uno spettatore. L’idea di realizzarlo è nata dalla voglia di rispondere a tutte le domande che mi venivano poste sul nuoto sincronizzato. Non a caso,  il libro è strutturato come un’intervista, è fatto di domande e risposte che compongono, nell’insieme, un discorso.

Adesso allena giovani ragazze di tutto il mondo. Che consiglio può dare a loro per la carriera sportiva intrapresa?

Solo uno: di trovare la giusta motivazione e di appassionarsi seriamente a ciò che fanno, sono questi gli elementi fondamentali per arrivare alla meta.

 

Alice Rolando

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