Quali sono le parole chiave che usereste per parlare ad un extraterrestre di domani della vostra esperienza scolastica? Che messaggio in bottiglia lascereste ad altri come voi, per raccontare la scuola del 2015?
È questo il fil rouge che ha collegato i prodotti audiovisivi degli studenti delle Scuole Medie e Superiori di Torino e dintorni. Nei loro filmati, i ragazzi non esprimono l’incertezza per il loro futuro, ma la sicurezza di voler abbracciare un’idea di scuola multiculturale, aperta ai nuovi mezzi di comunicazione e democratica.
A domande come: Cosa ha lasciato a voi questa esperienza? i ragazzi dell’istituto Bosso – Monti rispondono: Ha lasciato un forte senso di unità, soddisfazione e la possibilità di esprimerci con originalità. Questa corrispondenza biunivoca tra multimedialità e scuola sembra essere di grande stimolo per gli studenti, che vedono nella pratica della creazione video una valvola di sfogo. Cellulari e tablet, spesso demonizzati da insegnanti e addetti ai lavori, sono in questo caso il veicolo della creatività degli alunni, che con i mezzi a loro disposizione raccontano, con veridicità e freschezza, la loro esperienza scolastica, definita positiva dagli alunni del Liceo Avogadro di Vercelli.
Significative, in questo senso, le parole di Domenico Chiesa, Direttore del Sottodiciotto Film Festival: “Abbiamo vinto la scommessa, dimostrando che i ragazzi, nell’usare i cellulari, non sono dei criminali, ma riescono a fare delle cose eccezionali”. A colpirci è il fatto che questi giovani studenti si siano messi in gioco senza puntare il dito, assumendosi per primi le proprie responsabilità e ironizzando anche sui loro sbagli. “La scuola è mia e la cambio io”, sembrano volerci dire, trasmettendo grande maturità e fiducia nel domani.
Chiara Varese
Interviste a cura di Alice Rolando e Camilla Cantafaro
Foto a cura di Camilla Cantafaro
