fbpx

I corti che mancavano: direttamente dal festival di Clermont-Ferrand

12 Dicembre 2015 by in category Articoli dal DAMS with 0 and 0
Home > I corti che mancavano: direttamente dal festival di Clermont-Ferrand > Articoli dal DAMS > I corti che mancavano: direttamente dal festival di Clermont-Ferrand

Il Sottodiotto, tutti gli anni, seleziona per il pubblico torinese una serie di corti direttamente dal Festival International du Court Métrage di Clermont-Ferrand, universalmente considerato una delle vetrina più prestigiose per il cortometraggio. Sebbene il target a cui si rivolgono i 10 corti in questione sia tra i 4 e gli 11 anni, in sala il pubblico ha tutte le età, ed è curioso sentirlo ridere in momenti diversi. Infatti è ormai riconosciuto che i film animati hanno più livelli d’interpretazione, e se il bambino ride nel vedere una zebra modificare involontariamente le sue strisce con altre figure, l’adulto sorride nel vedere che alla fine la zebra diversa è accettata dal suo gruppo. Stesso tema che interessa Lammer, una pecora che si ostina muggire, con lo sconforto dei suoi genitori.

DA-CLERMONT_Le-Vélo-de-léléphant_1

Siamo bel lontani dall’animazione Disney, in quanto la realtà è mostrata in tutta la sua involontaria crudeltà: la morte è vista come un elemento immancabile e inevitabile nella catena alimentare, Sweet Coocon, a volte distratta o dettata dal caso, Deux Amis, ma anche in grado di generare nuova vita, come una fenice dalle sue ceneri, Illustration: Compostage. Il rassicurante ambiente domestico è visto, poi, come una prigione per un cane svogliato in confronto all’immensità del mondo, Coped, o anche come un luogo magico in cui un neonato è accudito da un pupazzo, Lune et le loup; ma può, in compenso, diventare il palco su cui si susseguono i giochi tra una bambina e il suo goffo padre, Papa, imperfetti e sconclusionati, ma dettati dal cuore. La società consumistica in cui viviamo, vede poi, un elefante netturbino sconsolato per aver comprato, dopo molti sacrifici, una bici troppo piccola, Le velo de l’elefant, ricordandoci che non sempre quello che desideriamo, quello di cui abbiamo bisogno. Così come non è detto che una casetta per gl’uccelli, in un paesaggio innevato, sia preferibile come riparo, ad un guanto abbandonato, La Moufle: in entrambi i casi però la vera soddisfazione consiste nell’aver regalato un pizzico di gioia e conforto al prossimo.

 

Lara Vallino

 

© 2021 - AIACE Torino Galleria Subalpina, 30 10123 Torino - P.IVA 05218600012