Pelosa, a righe, occhi grandi… cos’è, una tigre volante?
No, è l’ape Maia ovviamente, l’ape più famosa d’Europa tanto amata da grandi e piccini è arrivata sul grande schermo per proiettarci in un’altra delle sue avventure al gusto di miele e sempre movimentate; con lei di certo non ci si può annoiare!
Non pochi pericoli, però, dovrà affrontare la nostra protagonista fuori dal suo alveare per salvare la regina delle api alla quale Ronzella, suo consigliere ufficiale, per smania di potere ha sottratto la pappa reale, fonte principale del suo sostentamento. Con l’aiuto degli insetti del prato verde e delle simpatiche formiche rosse, finalmente Maia riuscirà a riportare la pace tra le api e i calabroni, in combutta ormai da secoli. Accanto alla nostra eroina anche una cavalletta elegante, un calabrone impetuoso e il suo migliore amico Willy. Il tema dell’amicizia, sempre caro all’animazione, è infatti il filo rosso di tutto il film.
“Api e calabroni non possono essere amici, papà… ma migliori amici”: una frase di Pungolo, il piccolo calabrone divenuto amico di Maia, che ha mosso l’applauso di tutti i bambini delle classi elementari presenti in sala.
È un cartone dove i piccoli danno del filo da torcere agli adulti, e sono loro questa volta a fare da maestri di vita a noi grandi. Maia però non è solo una grande forza racchiusa in un piccolo corpo, ma rappresenta il bambino che ognuno ha dentro di sé, quello che si nutre di avventura e curiosità, la stessa che ci conduce alla vera conoscenza del mondo ponendo fine ad ogni tipo di pregiudizio. Non solo amicizia come nettare della storia, quindi, ma anche coraggio, libertà e disinvoltura nell’affrontare la diversità sempre tanto temuta. Perché in fondo non esiste libertà migliore del vivere in armonia con l’altro.
Martina Di Nolfo
